Non hanno un capo, perchè è una curva "anarchica", hanno solo un portavoce.

I Virtusfans hanno "succursali " in tutto il mondo. Sembra strano per una squadra che è nata in un quartiere di borgata, ma è proprio così e ce lo spiega, Enrico di nome, Ultrà di cognome.

" Abbiamo fatto promozione in tutto il pianeta per la Virtus, portando avanti la nostra filosofia, siamo contro il razzismo, il nazismo, il sessismo e l'omofobia. Con questi credo abbiamo fatto seguaci in diversi paesi del mondo: ci chiamano per conoscere i risultati e si rallegrano quando si vince.

Se dovesse fare una tournée all'estero, sicuramente la VirtusVecomp troverebbe bandiere amiche ovunque"

Dunque una tifoseria "filosofica", ma aldilà dell'impegno sociale portato avanti con tanta fede, resta sempre l'urlo in gola " Forza Virtus".

Esprimo un parere personale sul discorso razzismo a Verona; io credo che sia ormai un luogo comune e non veritiero..

E' sufficente osservare quante persone di colore lavorano e passeggiano tranquillamente per una città che è diventata la loro seconda patria. .

Le stesse cronache cittadine  non riportano alcun incidente. .

Anche sugli spalti l'atteggiamento non può definirsi razzista, basti pensare al "trattamento" riservato a Mario Balotelli l'anno scorso nella prima di campionato (Verona-Milan 1-0), nessun ululato, solo applausi e forza Mario (ironici) ogni volta che toccava palla, a dimostrare che l'antipatia genera antipatia e che non c'entra nulla il colore della pelle.

Mario Balotelli alla fine di quella partita ha fatto i complimenti ai giocatori del Verona ma non alla tifoseria gialloblù, prenotando così un'altra dose di applausi per la prossima partita.