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Successo oltre le aspettative per la Virtus - Scuola Calcio 2014. «Hanno vinto tutto quello che potevano vincere» è l'esclamazione più diffusa a fine anno, oltre la riga di bordo campo che trasforma i sogni dei primi calci in un grande spettacolo. Ciliegina sulla torta di un campionato di tutto rispetto è stato il Torneo di Bondeno, dove il 5 giugno si è disputato il Trofeo Filippo Cervellati della squadra 2014.
«La nostra squadra è composta da bambini che arrivano da Verona e zone limitrofe, senza alcuna selezione – spiega mister Andrea Antolini - mentre le altre sette squadre incontrate nei due gironi arrivano da società professionistiche che pescano da un bacino di utenza più ampio e selezionando i giocatori».
Nella prima domenica di giugno, registrato come uno dei weekend più caldi degli ultimi vent'anni, la Virtus 2014 c'era, con genitori e tifoseria al seguito, tutti vestiti con maglietta dedicata, fatta stampare per l'occasione da Chiara Ridolfi e Marika Zavatteri, due madri di piccoli calciatori, nonché colonne portanti del gruppo genitori. Partenza da Verona all'alba, ritrovo in campo alle 8, prima partita del primo girone alle 9.30.
«La Virtus 2014 ha vinto col Padova 4-2, con la Spal 4-3, col Modena 3-1, pareggio 3-3 col Vicenza, 4-4 col Sud Tirol – elenca a memoria Alex Corradi, ex giocatore e allenatore, ma soprattutto papà di un giocatore in campo – e ha vinto in finale col Vicenza 3-1.
Il grande merito dei ragazzi è che non hanno mollato il centimetro: senza guardare lo stemma sulla maglietta, hanno mirato all'obiettivo. E l'hanno raggiunto». In campo si sono alternate società blasonate, abituate a un livello agonistico diverso da quello della squadra nata e cresciuta all'ombra del Gavagnin.
«Per il 2014 è stata un'importante occasione di confronto – le parole del responsabile della scuola calcio Piergiorgio Gennari -. Ci siamo portati a casa dei punti fermi e i frutti del lavoro di un anno, ma ciò che più conta, oltre il risultato sportivo, sono i valori umani e la crescita dei ragazzi secondo i sani principi dello sport».
«Quando ci hanno chiamato per partecipare al torneo – aggiunge mister Andrea -, ho detto ai ragazzi che saremmo andati giù per fare il meglio che potevamo.
Ancora non pensavo alla vittoria, perché mai, nessun'altra annata Virtus era riuscita a vincere quest'importante torneo.
C'era anche chi mi chiedeva perchè andassi giù, perchè in fondo nessuno credeva che ci saremmo potuti piazzare.
E invece i ragazzi non hanno giocato solo bene, ma strabene». I complimenti sono arrivati anche dal direttore sportivo Adriano Zuppini, che ha rimarcato quanto siano stati bravi tutti i ragazzi ad affrontare una sfida così impervia, disputata con avversari selezionati.
Vien da pensare che, la Virtus, la selezione naturale ce l'abbia nel dna, fortificato con tre allenamenti a settimana da settembre a giugno, e con partitelle, amichevoli e partite di campionato come verifiche in itinere.
«Alcune squadre non le abbiamo incontrate, perchè non erano nel nostro girone e poi non sono arrivate in finale, come l'Empoli e il Bondeno – precisa Johnny Righetti, un altro papà rossoblu.
Abbiamo chiacchierato e fatto amicizia anche coi genitori di altre squadre, che ci hanno chiesto di dove fossimo: alcuni di loro avrebbero voluto spostare i loro figli alla Virtus».
Una giornata in salita, ma brillantemente sfangata e chiusa con un brindisi finale.«Calcisticamente parlando, i ragazzini del 2014 si sono confrontati con realtà calcistiche di livello – conclude Corradi. E non si sono demoralizzati.
Alla luce di questo successo, un grande plauso va alla scuola calcio, che è riuscita a trasferire in ragazzini di 7/8 anni non solo i valori dello sport e il senso della squadra, ma anche nozioni tecniche e competenze atletiche che li hanno resi in grado di fronteggiare club più strutturati. Secondo me questo è solo l'inizio di un grande percorso».
Marianna Peluso
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